Serata informativa Tav 28/09


Martedì sera si è tenuta al Salone Polivalente di Bussoleno una serata informativa circa il nuovo progetto Tav presentato da Ltf il 10 agosto. Alla serata erano presenti i sindaci di Bruzolo, Bussoleno, Chianocco, Mattie e San Giorio e 3 esperti: Enzo Merini, vicesindaco di Vaie, Gabriella Soffredini, consigliere di Bussoleno e Roberto Vela, membro della Commissione Tecnica. La serata è stata introdotta da Sandro Plano, presidente della Comunità Montana, che ha voluto precisare come tutti i dati siano stati presi dal progetto Ltf, garantendo un'informazione imparziale.

Motivi del No
Sandro Plano nel suo discorso ha sottolineato alcuni aspetti critici che lo rendono contrario al Tav.
  1. La linea storica è sottoutilizzata
  2. Non vi è una reale necessità per il numero di merci o persone che ne usufruirebbero
    Un esempio è la linea alta velocità Torino/Milano. Ad oggi sulla linea passano 16 treni ogni giorno, ma la previsione è di portarli a 70 nel 2012. Peccato che non vi sia richiesta.
  3. Le priorità che lo stato dovrebbe avere sono altre (scuola, trasporti locali ...)
  4. Questo nuovo progetto presenta criticità notevoli
Dati tecnici
Grazie alle spiegazioni dei tecnici è stato possibile commentare alcuni dati riguardanti i cantieri.
  • Espropri: a Susa interesseranno 530.000 mq + 109.000 mq temporanei e risulta essere il paese più colpito. In tutta la valle i mq da espropriare sono 1.703.246. E' stato anche fatto notare come in molti casi i terreni espropriati temporaneamente non siano stati poi ridati.
  • Demolizioni: sebbene le case segnate sulle cartine come costruzioni da abbattere si aggirino attorno alla decina leggendo il documento si scopre che tutti gli edifici che si troveranno a meno di 30 metri dai binari saranno da abbattere, aumentando di molto il numero di abitazioni che andranno distrutte.
  • Utilizzo dell'acqua: l'utilizzo d'acqua per il cantiere della stazione internazionale di Susa è stato stimato nei progetti in circa 3.660.000 l/giorno. Inoltre a queste cifre è da aggiungere l'acqua di drenaggio delle gallerie che, hanno spiegato i tecnici, non sarà una perdita d'acqua temporanea, ma permanente. L'acqua persa a causa del drenaggio si aggira attorno ai 500/1200 l/s per la tratta italiana.
  • Personale: è stato calcolato nei progetti che i cantieri richiederanno il lavoro di circa 1100 persone.
  • Tir: un altro dato importante è quello del numero di Tir che ogni giorno attraverseranno la valle. In media nei 7 anni previsti per il cantiere passeranno oltre 500 Tir ogni giorno.
  • Materiali: circa 10.000.000 di tonnellate di materiale non possono essere riutilizzati nel progetto. Di questi circa 5.600.000 t sono commerciabili e 189.000 t sono rifiuti pericolosi che vanno smaltiti quindi con particolari procedure. Progetti simili al Tav hanno dimostrato come il materiale dichiarato commerciabile sia in realtà molto difficile da vendere avendo poca richiesta di mercato.
  • Viabilità: durante la realizzazione del Tav e della stazione internazionale di Susa sarà necessario deviare le due strade statali, l'autostrada e sopraelevare la ferrovia storica, con notevoli disagi per i valligiani.
Criticità
Una seconda parte della serata è stata dedicata ad analizzare alcuni ambiti nel quale il Tav può essere un rischio. Nello stesso progetto Ltf sono stati inclusi tutti e 24 i paesi della valle come paesi che potrebbero avere delle ripercussioni dopo e durante la costruzione del Tav.
  • Acque: 3 sorgenti sono state segnalate a rischio, in tutto quelle a rischio medio/basso sono una ventina. Vale la pena di ricordare che a rischio medio/basso non significa che siano tutte fuori pericolo.
  • Atmosfera: la dispersione di polveri nell'aria sarà sicuramente un rischio per la salute di chi abita in valle. Inoltre potrebbero avvenire dispersioni di amianto.
  • Malattie: proprio a causa di una maggiore esposizione è stato calcolato un aumento dei casi di asbestosi e malattie dovute al PM10 pari al 10%.
  • Ambiente: oltre ai rischi di scavare un tunnel nel cui punto di minor spessore la terra misura pochi metri bisogna calcolare l'impatto ambientali di opere secondarie. Per il trasporto del materiale verrà costruita la teleferica del Moncenisio. Lunga 9 km richiederà il disboscamento di una zona attorno ad essa di 45 m (45 * 9000 = 405.000 mq) aprendo una ferita lungo la montagna.
  • Rumore: la lavorazione avverrà 24 ore su 24 perciò il problema della riduzione del rumore è un problema concreto. Sono stimati circa 25 dB di rumore.
  • Vibrazioni: oltre al rumore anche le vibrazioni possono produrre danni, soprattutto alle costruzioni.
Conclusioni
Il progetto Ltf contiene ancora molti punti poco chiari oltre a rappresentare il progetto di un'opera faraonica e per di più inutile. Il tempo minimo previsto per la conclusione dei lavori è di circa 7 anni, ma sfido chiunque a resistere 7 o più anni nelle condizioni descritte nell'articolo.
Dall'analisi delle criticità si nota come tutta la valle venga interessata da un progetto che fa del suo vanto quello di non creare problemi interrando la maggior parte della linea.
La lotta per impedire la costruzione è ancora lunga, ma certamente da oggi lottiamo informati sugli ultimi progetti e consapevoli dell'inutilità dell'opera a cui ci contrapponiamo.

Matteo Nurisso

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