La fine della scuola e le incertezze del futuro



Finalmente sabato è finito un altro anno scolastico. Sono uno studente di un liceo, non posso che essere felice per l'inizio delle vacanze, quei tre mesi di tranquillità, prima dell'inizio, ahimé, dell'anno della maturità. Ma non posso però fare a meno di notare come in questi anni la scuola sia cambiata e ogni anno un po' di più regni il caos.

Mettiamo le cose in chiaro, non regna il caos nella mia scuola in particolare, ma nella scuola in generale. Le varie riforme si sono susseguite negli anni, sempre molto mannaie e poco riforme.
Ma attenzione, non solo mannaie economiche, anche di contenuti e possibilità per lo studente. In questi anni uno studente alle elementari studia di meno rispetto al passato e arrivato al liceo, si vede sparire o modificare (a mio avviso in peggio) gli indirizzi di studio.

Ma il vero caos è quello delle norme che variano ogni anno, riguardo valutazioni, norme riguardo le promozioni, per i crediti formativi...
Esattamente ogni anno, arrivati a marzo, non si sa ancora se si potrà passare con quanti debiti, quanto i crediti varranno... Per fare un esempio quest'anno abbiamo scoperto a maggio che chi frequenta l'ora di religione ha diritto a 0,20 punti di credito. Una norma di per sé ingiusta (chi non è cattolico non merita crediti?), ma ancora più stupefacente perché uscita così d'improvviso.
Un altro esempio è quello dell'organizzazione degli orari. Con i nuovi licei le ore dureranno 60 minuti, mentre noi dei vecchi licei continueremo con le ore da 50 minuti. Ebbene, l'anno prossimo come distingueremo le campanelle? Sarà un caos, come sempre più sta rischiando di diventare.

Matteo

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2 Responses to La fine della scuola e le incertezze del futuro

  1. Secondo me è giusto premiare chi frequenta l'ora di religione, perchè non si tratta di catechismo.
    Daltronde anche un musulmano o un induista ecc.. possono essere informati sulla relgione cattolica, essendo parte della storia del notro paese.
    E' pur sempre cultura generale!

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  2. Secondo me no e ti spiego perché: adesso come adesso è possibile solo fare l'ora di religione Cattolica. In molte scuole, compresa la mia, pensare di fare l'ora di alternativa è utopia, perciò lo studente che non vuole fare religione Cattolica si ritrova a essere costretto a non fare nulla.
    Se mai ci fosse la possibilità di scegliere l'ora di religione, di alternativa o nulla, allora in quel momento il credito avrebbe senso per premiare chi decide di impegnare quell'ora, sia con religione che con alternativa.

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