Il coraggio delle proprie idee


In questi giorni, la vicenda TAV in Valle di Susa, avversata dalla maggior parte dei giornali nazionali in qualche modo condizionati dall’interesse economico dell’opera, sta proseguendo con quella coerenza tipica della gente della Valle.
Sì, coerenza con idee più volte manifestate, suffragate attraverso serate di divulgazione sulla TAV con studi sulla reale consistenza del traffico, sul rischio di infiltrazioni mafiose nelle imprese interessate, sulle conseguenze immediate sulla nostra vita e sulla salute ...
Da oltre vent’anni ma soprattutto dal 2005, si sono viste immagini, a volte caricaturali, di famiglie unite nella ferma determinazione ad ostacolare pacificamente e democraticamente l’inizio dell’opera.
Una cosa ha però sempre contraddistinto la parte sana di questo movimento; il non nascondersi ma il dichiarare apertamente la propria idea perché ritenuta giusta.
Per questo fanno sorridere alcuni sotterfugi impiegati da infiltrati delle più disparate sigle di polizia, assurdi 007 che mimetizzandosi come i celtici abitanti del villaggio di Asterix - così vengono spesso rappresentati i NO TAV - pretendono di spacciarsi per innocui spettatori nell’intento di catturare immagini da catalogare per future ritorsioni e denunce.
E’ possibile non si rendano conto che per conoscere i nomi dei valsusini contrari, basterebbe recarsi all’Ufficio del Registro e desumere le stesse informazioni dalle generalità dichiarate davanti al notaio dei due mega atti di acquisto dei siti TAV che avrebbero degnamente trovato posto nel guinnes dei primati.
A questi valligiani che, mutuando alcuni termini oggi molto in voga nel confronto politico, rappresentano per i media i sostenitori dell’odio, coloro che pur di mantenere un proprio assurdo diritto alla sopravvivenza, vorrebbero impedire al Piemonte lo sviluppo che il traffico transalpino richiede, ebbene a costoro si contrappongono i sostenitori della libertà, del giusto sviluppo, dell’amore per il paese.
Peccato che a fronte di pubbliche manifestazioni tenute dai primi si debbano annoverare i vigliacchi atti di terrorismo mafioso dei secondi, incapaci del coraggio dei propri pensieri.
A questi ultimi, partigiani del progresso a tutti i costi, dello sviluppo attraverso le speculazioni ed il radicamento mafioso, l’uomo libero oppone la forza del proprio fermo pensiero.
All’arroganza di un’azione violenta perpetrata col favore del buio, come agisce chi delinque, il popolo NO TAV questa sera ha risposto con una fiaccolata pubblica con l’orgoglio delle proprie idee, con la certezza che la democrazia e la libertà si difendono anche in questo modo.

Bruno Nurisso

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