Archive for giugno 2009

Oblio di stato - Marco Travaglio



Passate parola!

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Berlusconi: "Bisogna chiudere la bocca a chi sparge panico"

Il nostro premier rilascia molte interviste durante la sua fervente attività di politico.
Molto spesso in seguito ad articoli che potevano ledere la sua solidità al governo o dei risultati elettorali egli ha rilasciato delle dichiarazioni molto dure nei confronti della stampa o degli elettori.
Nel 2006, prima delle elezioni politiche aveva dichiarato "Voto alla sinistra?
Non ci sono tutti questi coglioni
."1. La risposta degli elettori di sinistra era stata a quel tempo una manifestazione in cui si ammetteva che in Italia c'erano parecchi coglioni, se si intendeva persone di sinistra con quel termine.


La smentita, o meglio la correzione delle sue stesse parole e arrivata dal premier in serata: "Il termine esatto era masochisti"1 .
L'altro ieri, il 27 giugno, il premier ha parlato della crisi economica, sostenendo che
I media e le istituzioni economiche diffondono il panico2 , parole dure, soprattutto da parte di chi la maggior parte dei Media li controlla personalmente. Come misura per far diminuire questo panico sostiene che bisognerebbe chiudere la bocca a quegli organismi, anche internazionali, che continuano a diffondere dati di calo dell’economia anche di 5 punti 3.
Insomma, va avanti il piano del bavaglio alla stampa e all'informazione: dopo l'impossibilità di poter pubblicare le intercettazioni da parte dei mezzi di comunicazione, Berlusconi lancia una minaccia, neanche tanto velata ai giornali che diffondono dati sulla crisi.
Gli imprenditori non devono credere a queste informazioni, devono fare pubblicità e investire e i cittadini continuare a consumare, perché non devono aver paura.
Le parole di Berlusconi provocano reazioni nel mondo politico.
La Finocchiaro sostiene che "Le parole di Berlusconi confermano che la sua concezione della democrazia è, come dire, un pò debole e che l’unico modo di governare che conosce è quello di raccontare bugie al Paese e agli italiani" 3
Pronta, dopo le prime reazioni negative, la smentita verso le sue stesse parole: "Io non ho mai detto di chiudere la bocca agli enti o ai media e se l'ho detto non c'era assolutamente nulla di violento o meno che liberale"4.
Dopo la smentita tutto a posto, d'altronde in Italia basta una smentita, magari accompagnata da un'invettiva contro i giornali che hanno travisato tutto, per sentirsi meglio e per far dimenticare tutto.

1. La Repubblica
2. Libero
3 La Stampa
4 Irispress



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Il Corriere non pubblica Vauro

Non è la prima volta che Vauro parla di censura delle sue vignette e del suo pensiero.
Non tanto tempo fa Vauro era stato sospeso da Annozero per colpa di una vignetta considerata di cattivo gusto e macabra.



La vignetta qua riportata scherzava sulla proposta di permettere di aumentare del 20% le cubature delle case e i morti per il tragico terremoto che ha colpito l'Abruzzo provocando centinaia di vittime.
Questa vignetta, mostrata in tv alla fine della trasmissione Annozero di Santoro, scatenò grande scandalo da parte di gran parte del panorama politico, che accusò Vauro di aver superato i limiti del buon gusto. Vauro, dopo le prime minacce di licenziamento fu infine sospeso per un breve periodo dalla trasmissione.
Il secondo episodio di censura nei confronti di Vauro e questa volta anche di Beatrice Borromeo avvenne durante una puntata dell'Era Glaciale, in cui l'intervista regolarmente registrata non venne trasmessa, per decisione di Antonio Marano, direttore di Rai 2, che disse: "Io non sono mai stato un censore ma vedrete che stavolta voi due non andrete in onda." Marano sosteneva infatti che "nonostante i ripetuti tentativi da parte della conduttrice Daria Bignardi di riportare il discorso sul libro, gli ospiti hanno affrontato questioni politiche in un periodo di par condicio in assenza di contraddittorio."
Beatrice Borromeo indignata, pubblica su Youtube un video in cui spiega come sono andate veramente le cose e che Daria Bignardi non ha secondo lei cercato di spostare l'argomento dell'intervista e, anzi, continuava a chiedere riguardo argomenti politici.



Dopo le proteste suscitate dalla censura dell'intervista Marano promette che l'intervista sarà trasmessa dopo le elezioni in maniera integrale.
Ma, veramente che cosa vuol dire censura?? Per sicurezza riportiamo il significato da Wikipedia:
"Nei regimi autoritari la censura politica impedisce a individui, associazioni, partiti e mezzi di informazione di divulgare informazioni ed esprimere opinioni contrarie a quelle del potere esecutivo. Tale censura si realizza attraverso il divieto di toccare taluni argomenti o attraverso il controllo preventivo dei contenuti divulgati dai mezzi di informazione."
Sembra proprio il caso dell'intervista a Vauro e Beatrice Borromeo.
Il 25 giugno un altro caso di censura colpisce il malcapitato Vauro che non trova pubblicata sul Corriere della Sera la vignetta da lui creata per la sua consueta rubrica. Interessato alla vicenda, manda una lettera al Corriere chiedendo spiegazioni, dicendo che "Qualcuno adesso si starà chiedendo "Chissà cosa aveva disegnato di così impresentabile ed indecente da meritare una censura". Mi dispiace deludere quel qualcuno ma si trattava soltanto di una semplice vignetta riguardante Berlusconi".


Il Corriere replica a Vauro dicendo che la sua vignetta non è stata pubblicata "soltanto per una questione di stile che purtroppo, nella tua simpatica veemenza, ti sfugge" e che il Corriere non è una buca delle lettere.
La satira però è una delle espressioni del pensiero più dure, non dovrebbe avere limiti e spesso le vignette non solo di Vauro non sono per niente di buon gusto perché devono dare un pugno nello stomaco allo spettatore per farlo riflettere.
Si tratta quindi di un vero e proprio caso di censura da parte del Corriere, il primo giornale ad aver parlato dell'inchiesta di Bari ed in seguito della cosiddetta "Puttanopoli".


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Parola di Bonobo

“Libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno stato libero, libertà è partecipazione.” Il signor G la sapeva lunga; nel '72 scriveva questi versi per una sua canzone: “La libertà”.
Ancora oggi la libertà è un tema al centro del dibattito politico, ogni partito ne parla, la difende come diritto essenziale di ogni uomo, ma quanto siamo liberi nella realtà? Abbiamo veramente la libertà di essere informati, di poter decidere chi eleggere? Al governo attualmente vi è un partito che fa della libertà un suo diritto fondamentale: il Popolo delle Libertà, ma secondo Freedom House l'Italia nel 2009 è un paese semi-libero sotto il punto di vista dell'informazione. Allora forse non c'è proprio tutta questa libertà.
L'informazione è in grado di spostare voti, nascondere o raccontare fatti scomodi, a seconda di come è gestita. In Italia le maggiori reti televisive sono gestite dai politici: la famiglia Berlusconi gestisce le 3 reti Mediaset e ha una pay-tv (Mediaset Premium) e la Rai, televisione pubblica è in realtà gestita da un Consiglio di Amministrazione i cui membri sono ex-parlamentari o gestori di giornali di partito, sia di destra che di sinistra.
Anche l'informazione stampata è spesso controllata da politici e i finanziamenti vanno ai giornali di partito, così da creare un'informazione che piaccia alla casta e non per informare veramente la gente.
In questo clima di disinformazione, che dimostra che ai politici interessa che il popolo resti ignorante, questo blog nasce come naturale risposta.
“Parola di Bonobo” non pretende di fare niente di eccezionale: non vuole spostare voti, far cadere il governo o cose simili, vuole raccontare i fatti, nella loro completezza, per permettere alla gente di completare la propria informazione ed essere pronta ad applaudire quando i politici se lo meritano, ma a reagire e scendere in piazza sdegnati quando la casta si comporta secondo i propri interessi, scavalcando quelli del cittadino.
Questo blog vuole anche essere un punto d'incontro in cui confrontarsi, per cui ognuno e libero di commentare e criticare ed ha diritto ad una risposta. Inoltre chi vuole potrà partecipare attivamente scrivendo articoli di suo pugno che verranno pubblicati su questo blog.
Tutto ciò perché il metodo migliore per non restare con le mani in mano mentre il paese peggiora secondo noi è cercare di diffondere il più possibile le notizie ed è ciò che noi cercheremo di fare

Parola di Bonobo


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