Sanità USA: il caso Dawn Smith


Il tema della sanità pubblica e privata è raramente alla ribalta delle cronache italiane, nonostante sia ormai una realtà anche nel nostro paese. La situazione è ben diversa negli USA dove Obama sta facendo una battaglia quasi da solo per garantire l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini ed il dibattito politico sull’argomento è infuocato. Obama sottolinea come non sia ammissibile che il paese più ricco del mondo non garantisca l’assistenza sanitaria a più di 50 milioni di persone. Negli USA, così come in tanti altri posti, non esiste un sistema sanitario come quello italiano, che garantisce cure (in tempi lunghi, e gli ospedali sono pieni, e i medici sono così così.. ma garantisce cure) a tutti i cittadini gratuitamente. Oggi come oggi il cittadino americano paga in proporzione meno tasse ma deve accollarsi la spesa per un’assicurazione privata. E se non lo fa rischia di doversi accollare le spese mediche che posso costare migliaia di dollari. Una larga fetta della popolazione non ha questi migliaia di dollari e non ha neanche i soldi per pagare l’assicurazione. Tenete conte che gli assicuratori si fanno i conti: gli anziani, coloro che fanno un lavoro che mette a rischio la salute, la situazione sanitaria dei familiari equivalgono a maggiori rischi per la salute, quindi bisogna pagare di più per assicurarsi. Più sei a rischio più paghi, come per qualsiasi altra assicurazione. Ma c’è di peggio: se anche sei assicurato, devi lottare per fare in modo che l’assicurazione paghi effettivamente per le cure necessarie. A tal proposito voglio parlarvi di Dawn Smith.

Nella campagna di scontro politico in atto negli USA e andata tristemente all’onore delle cronache una ragazza di 32 anni, Dawn Smith. Quattro anni fa le è stato diagnosticato un tumore al cervello, particolarmente grave e doloroso. Dawn Smith è assicurata presso una certa CIGNA. Le cure necessarie per un tumore sono molto costose e fin da principio l’assicurazione ha cercato di sottrarsi ai suoi doveri contrattuali. Dawn ha dovuto cercare la ribalta delle cronache per stimolare un dibattito pubblico che le permettesse di fare pressione sulla CIGNA ed ottenere le cure. Ma ogni volta che Dawn ha abbassato la guardia, CIGNA ha continuato a cercare di risparmiare sulla salute di Dawn. Fino ad arrivare ad avvisarla che d’ora in poi non le pagherà più le cure. Dawn ormai è celebre negli USA e forse troverà qualcuno disposto a pagarle le cure. Ma nel frattempo quanti americani non hanno avuto la stessa sorte? Quanti sarebbe in grado di affrontare una battaglia del genere con un tumore? Al di là del caso singolo, le considerazioni sulla sanità privata sono secondo me scontate. Per maggiori infomazioni, leggete l'articolo di Zucconi su “la Repubblica delle Donne” e sul sito http://blog.buzzflash.com/honors/229.
Per quanto riguarda l’Italia, si tratta di uno dei paesi che meglio si prende cura della salute dei cittadini. Peccato che nell’attuale governo non sia neanche stato nominato un ministro della Salute, la politica tutta si sia prodigata per istituire una sanità privata sempre più estesa e la sanità (come la Scuola, l’Università, la Ricerca i Trasporti Pubblici) sia diventata ormai un semplice capitolo di spesa. Ovviamente in questo inizio di privatizzazione all’italiana non si è risparmiato, anzi si è speso. Celebre l’esempio della clinica S. Rita di Milano dove si fanno esami anche inutili, meglio se molto costosi, e addirittura operazioni chirurgiche inutili! Tanto lo Stato deve rimborsare e più si fanno servizi, più si viene rimborsati. Leggete a tal proposito: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=82562

Non mi resta che fare un appello, siate vigili sull’argomento
Alessio Meyer

Posted in , , , , . Bookmark the permalink. RSS feed for this post.

Leave a Reply

Ricorda: il tuo commento non deve offendere nessuno, se vuoi esprimere una critica, esprimila in modo civile.
Il flame e i troll non sono ben accetti in questo blog.

Related Posts with Thumbnails

Disclaimer

Questo blog non rappresenta in nessun modo una testata giornalistica, in quanto non viene aggiornato a intervalli regolari e non ha scadenze periodiche.
Di conseguenza non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 07.03.2001. Parte delle immagini, contributi audio o video e testi usati in questo blog provengono dalla Rete e i diritti d'autore appartengono ai rispettivi proprietari. Qualora l'uso di testi e/o immagini violasse i diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà immediatamente alla loro rimozione.

Parola di Bonobo applica l'art.21 della Costituzione Italiana.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Search

Swedish Greys - a WordPress theme from Nordic Themepark. Converted by LiteThemes.com.