Videocracy: nuove censure Rai

L'Ufficio Legale Rai e Mediaset censurano il trailer di Videocracy, un film che parla dello sviluppo della televisione negli ultimi 30 anni.


Videocracy è un film del regista Erik Gandini. Il film vuole raccontare la tv di oggi e di ieri, con la sua evoluzione, i suoi difetti, i suoi conflitti di interesse.
La Fandango production spiega che "Come sempre abbiamo mandato i trailer all'AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema". L'AnicaAgis però non permette al trailer del film di essere trasmesso sulle reti Rai in quanto "si tratta di un messaggio politico, non di un film". La Rai inoltre sostiene la sacralità delle pari opinioni, dicendo che il trailer essendo un attacco ad una parte politica deve avere un immediato contraddittorio, il tutto al di fuori di periodi di par condicio.

Lo spot sembra attaccare uno schieramento politico in quanto proietta dei brevi dati, inframezzati da fotografie di Berlusconi, possessore di 3 reti televisive e di un impero finanziario e televisivo in continua crescita, soprattutto al giorno d'oggi con il digitale terrestre, con il quale Berlusconi entra in concorrenza anche con le Tv a pagamento come Sky.

La censura della Rai preoccupa gli esponenti del Pd: Franceschini parla di un restringimento delle libertà di informazione e altre voci di protesta si levano deboli dalla sinistra.

Dal blog del giornale Antefatto (in edicola da settembre) apprendiamo ulteriori informazioni:

"Però, forse, non tutto è perduto. Abbiamo fatto un sogno. Incredulo anch'egli davanti a tanta bassezza il presidente (di garanzia) della Rai Paolo Garimberti sospende la sua consueta partita di tennis e dirama un comunicato di ferma riprovazione per il rifiuto dello spot di Videocracy. Proprio perché la Rai è un servizio pubblico, egli afferma, non può esercitare censure sulla promozione di film e altri spettacoli che non violino il codice penale o il codice etico dell'azienda. Meno che mai, aggiunge, se questo tipo di censura assume caratteri odiosi per un'evidente tentativo di compiacere un qualsisi potente, fosse anche il presidente del Consiglio. Questo nel nostro sogno Garimberti, presidente di garanzia della Rai, afferma con linguaggio forte e con accenti di grande dignità, come del resto si addice al ruolo che ricopre. Tra un set e l'altro.

Speriamo ci siano ulteriori novità e che la censura non venga veramente applicata come in altre occasioni.
Come si suole dire, staremo a vedere!

AGGIORNAMENTO!

Leggendo un po' di informazioni stamattina ho scoperto un'iniziativa interessante che i blogger stanno tentando di diffondere.
La riporto qua per darle un po' di visibilità, Parola di Bonobo rifletterà sul fatto di parteciparvi o meno.

"VIDEOCRACY - APPELLO A TUTTI I BLOGGER - Giornata di diffusione di massa

Come molti di voi ben sapranno, le televisioni si rifiutano di trasmettere il trailer del film Videocracy, ritenuto un'inammissibile critica al Governo.
Possiamo continuare a piangerci addosso per ore, rimuginare su quanto sia ingiusto l'utilizzo di una censura dal sapore dittatoriale, evocare un equilibrio democratico e un pluralismo informativo degno d'una nazione europea. Possiamo, ma sarebbe inutile e fine a se stesso.
Sapete meglio di me che i lettori dei blog (ed è un discorso che mantiene la sua valenza sia per blog "famosi" sia per quelli "meno famosi") sono per la stragrande maggioranza lettori di nicchia, persone che ricercano in consapevolezza fonti genuine d'informazione muovendosi da una base culturale abbastanza solida, e che per questo motivo le nostre lamentele troverebbero più applausi che echi.

Per tanto invito tutti i volenterosi a compiere qualcosa di simile a quello che è stato messo in atto il 14 Luglio dal blog "Diritto alla Rete".

Giovedì 3 Settembre tutti i blogger sono invitati a creare un post con il titolo "Videocracy - 4 Settembre" che abbia come testo un breve commento del blogger e il video del trailer, oltre che l'indicazione delle sale più vicine dove potersi recare per vedere il film.

Intasiamo la rete, alziamo la voce.
Democrazia deriva dal greco e significa "Governo del Popolo", e quel popolo siamo noi.

Non dimentichiamolo mai."







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