La patente da No Tav


Prima con un articolo (seconda parte), infine con questa immagine, il Comitato No Tav di Condove da la propria benedizione a una sola delle liste presentatesi alle comunali e con una chiara contrarietà al progetto ferroviario Torino-Lione.

Trovo triste che solo alcune persone possano fregiarsi del titolo di "vero No Tav", quasi ci voglia un esame e una patente per essere ammessi nel circolo. Conosco bene alcune persone della lista Condove in Comune, bersagli della scomunica da "veri No Tav". Alcune come Suppo hanno seguito un percorso politico che non apprezzo ed è lecito criticare, ma in esso non è mai mancata la chiara contrarietà al Tav.

Credo inoltre che non possa essere il Tav il solo discrimine per una votazione comunale. Due liste che si presentino con un programma e delle persone con una coscienza No Tav non si equivalgono necessariamente, le questioni su cui la si può pensare diversamente abbondano. A Condove sono stati fatti tentativi di mediazione, non essendo riusciti ci si è trovati ad avere due liste No Tav con un programma differente. Perché il cittadino No Tav non dovrebbe poter votare la lista che in cuor suo preferisce?

Spero che l'atteggiamento sempre meno apartitico dei comitati No Tav possa pian piano scemare, personalmente comportamenti del genere mi turbano, perché passa il messaggio esistano No Tav buoni e No Tav cattivi.

Matteo Nurisso

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"Colpi" di stato



Insegnerò alle mie figlie ad aver paura di loro, a girarne alla larga, a non averci a che fare.
Mostrerò loro immagini di violenza e prevaricazione, di sangue versato e corpi a terra.
Gli dirò chi è la vittima e chi l'aguzzino, il carnefice, il seviziatore.
Gli dirò che lo stato uccide, senza pena, fra applausi di mani insanguinate.
Farò di ogni erba un fascio?
Si!
Ci sarà, nel fascio, qualche fiore soffocato fra infestanti e parassiti?
Saranno questi a doverci chiedere scusa!



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Mai auguri più sgraditi



Caro (… è solo una forma di cortesia, mi creda) Commissario Governativo Virano

Mi chiedo cosa sia passato per la testa, a lei o ai grafici cui ha affidato il compito di comporre il biglietto augurale dell’Osservatorio, per ottenere un tale nefando risultato! Forse una mente deviata, pressata fino all’ossessione da una stramaledetta linea ferroviaria che solo lei e pochi e potenti interessati vogliono? Forse un involontario e subcosciente sabotaggio interno all'Osservatorio?
Qualora lo scrupolo la muovesse all’azione non tenti di correre ai ripari: la Valle nella quale lei è il più odiato fra i personaggi pubblici ha già visto e ha già dato il suo lapidario giudizio. Mi chiedo come sia possibile che la Valle non abbia ancora vinto la sua battaglia contro la NLTL nonostante i suoi clamorosi autogol, i suoi costanti, ripetuti ma sempre sottaciuti insuccessi, il suo agire per menzogne e sotterfugi, il suo celebrare il consenso dove il consenso esiste solo nelle sue parole (spero non nelle sue convinzioni).
Forse con l’esercito, le forze dell’ordine, la magistratura, le commendatrici dell'ultima ora e con le ignobili compagini governative arruolati al proprio servizio risulta tutto più semplice.
Per Natale non le auguro nulla. Ci penserà, con la misericordia che lo contraddistingue, quel piccolo bambino che lei ha deciso di far nascere nel maledetto buco di culo del suo mondo!


A sarà dura! (… più per lei che per noi)

Roberto


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La mafia uccide solo d'estate


Chiunque abbia mai visto una puntata de "Il testimone" conosce perfettamente lo stile ironico e leggero con cui Pif è capace di raccontare gli argomenti più delicati. La mafia è certamente uno di questi e il perché sia così importante per Pif è presto detto: l'essere cresciuto durante gli anni delle uccisioni di mafia lo ha portato a conoscere in modo molto particolare sia ciò che la mafia rappresenta sia come agisce.

L'obiettivo del film di Pif è proprio quello di raccontarci la mafia attraverso gli occhi di un "piccolo Pif", imbranato e chiuso nella sua bolla di cristallo, e la sua progressiva crescita, in parallelo ad una romantica storia d'amore, delicata e ingenua come può nascere solo fra due bambini.

Finito il film sarà difficile aprir bocca, le risate lasciano posto ai lacrimoni mostrando in un colpo solo tutta la potenza espressiva di quest'opera prima, capace di narrare una storia in modo personale e intimo, andando a toccare quei nervi scoperti della democrazia italiana, incapace di combattere quel fenomeno culturale che è la mafia.

Matteo

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